Un’indagine di Morgan Stanley
promuove Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma boccia le piccole banche italiane a
causa della loro struttura. Con un lungo report, la Morgan Stanley ha dato i
voti alle banche italiane, con risultati ambivalenti: se da una parte le big
del nostro paese, Intesa Sanpaolo e Unicredit, sono state promosse, dall’altro
sono state espresse perplessità sugli istituti minori.
Queste banche infatti, a causa
della loro struttura, non possono godere di differenti vantaggi come basso
costo del capitale, migliori costi di finanziamento, bassa concorrenza per i
depositi e condizioni di credito poco stressate. Ed è proprio su queste basi
che invece Intesa e Unicredit hanno ricevuto rispettivamente rating overwight.
Il calo dello spread e il
miglioramento dei mercati funding hanno infatti avuto implicazioni importanti
sugli utili e le valutazioni delle banche italiane, portando Morgan Stanley a
riconoscere valore nelle banche italiane di grandi dimensioni.
Per quanto riguarda le altre
banche, le loro performance sono da sottopesare; solamente una normalizzazione
del tasso Euribor o nuove acquisizioni ed integrazioni potrebbero cambiare la valutazione
dell’analista.
Ciò nonostante, su uno scenario
più generale Morgan Stanley ha rilevato una stabilizzazione della crisi
bancaria italiana, tanto da prevedere un ritorno al livello standard degli
utili per il 2015. Il contenimento della crisi bancaria sta infatti smorzando
la gravità dello scenario prospettato dal broker, con una recessione più
prolungata, riducendo di fatto il costo del capitale e facendo sperare gli
analisti in un ritorno positivo per le banche italiane nel 2015. Questa rivalutazione,
è appunto la ragione dei cambiamenti di Morgan Stanley sui target price delle
banche italiane. Su Intesa Sanpaolo, che lo scorso dicembre ha nominato Giuseppe Castagna come direttore
genrele, Morgan Stanley ha
infatti migliorato il giudizio portandolo da “equalwight” (neutrale) a
“overweight” (sovrappesare) alzando il target price a 1.8 euro, anche grazie
alla valutazione positiva sulla ristrutturazione dei costi e del business del
gruppo.
Al contrario, Morgan Stanley
consiglia di sottopesare il portafoglio delle banche italiane più piccole,
eccessivamente sensibili alle variazioni dei tassi.
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