venerdì 24 febbraio 2012

Inps: pagamento delle pensioni di marzo in contanti

Dare un ulteriore mese ai pensionati per attivare un conto corrente per l’accredito della pensione: questo l’obiettivo dell’Inps che ha deciso di anticipare i pagamenti dall’1 al 6 marzo per coloro che non si sono ancora adeguati alle nuove regole sulla riscossione dell’assegno mensile. “Questa straordinaria modalità di pagamento – spiega l’Inps – è stata prevista per dare più tempo ai pensionati di dotarsi di un conto corrente postale o bancario, di un libretto postale o di una carta prepagata sulla quale accreditare la pensione”.

Dal 7 marzo, infatti, secondo la legge 314 del 22 dicembre 2011 non sarà più possibile riscuotere in contanti la pensione se l’importo è pari o superiore ai 1.000 euro. I pensionati che rientrano in questa categoria devono quindi necessariamente attivare un conto corrente, con la possibilità di scegliere se affidarsi ad una banca tradizionale o optare per un conto online.

Ma anche chi percepisce un assegno di importo minore dovrà stare attento. Come spiega l’Inps “anche i pensionati che percepiscono una rata mensile di pensione inferiore a 1000 euro, potrebbero superare il limite consentito per il pagamento in contanti nel caso di somme aggiuntive, competenze arretrate, tredicesima o eventuali rimborsi. Per questo motivo si invitano tutti i pensionati che riscuotono la pensione in contanti a comunicare nel più breve tempo possibile il codice Iban”.

giovedì 16 febbraio 2012

Moody’s: declassate 114 banche, 24 in Italia

Chi intrattiene rapporti con le banche, sia attraverso la stipula di un mutuo o la sottoscrizione di un conto deposito o ancora con un pacchetto di investimenti, non può esimersi dal prestare attenzione a quanto sta accadendo di recente.

Le banche europee sotto infatti sotto l’occhio vigile delle agenzie di rating che stanno mettendo in atto un’ondata consistente di declassamenti. Meno di una settimana fa è stata la volta di Standard & Poor’s e adesso tocca a Moody’s che ha tagliato il rating di ben 114 banche, dopo il declassamento dell’Italia passata dalla A2 alla A3. Secondo la nota di Moody’s  le motivazioni del taglio vanno ricercate nell’“avverso e prolungato impatto della crisi dell'area dell'euro che rende il contesto operativo molto difficile per le banche europee”, nel “deterioramento del merito di credito dei rating sovrani, che ha portato all'aggiustamento dei rating di nove Paesi lo scorso 13 febbraio” e infine nelle “sfide importanti che dovranno affrontare le banche con significative attività sui mercati dei capitali”.

Il record degli istituti di credito declassati spetta all’Italia con 24 banche. Segue la Spagna con 21, la Francia con 10 e la Gran Bretagna con 9. In Italia il taglio di Moody’s ha riguardato, tra l’altro, Banca Carige, Monte dei Paschi, Bnl, Banca Sella, Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca e Unipol Banca.