domenica 28 luglio 2013

Sinistro in Italia, causato da veicolo immatricolato all'estero: come fare?



Quando, purtroppo, si subisce un incidente stradale, può accadere di non sapersi destreggiare al meglio per ottenere il risarcimento del danno subito.
Le cose si complicano ulteriormente quando il veicolo che ha provocato l'incidente è un mezzo immatricolato all'estero.
In questo caso, se il sinistro si è verificato in Italia, occorre inviare la richiesta di risarcimento, tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento, a UCI (Ufficio Centrale Italiano), Corso Sempione, 39 - 20145 Milano.
In alternativa si può inviare la richiesta e la relativa documentazione (se si è in possesso di una casella di posta certificata) all’indirizzo 
uci@pec.ucimi.it .
Prima di tutto, occorre comunicare la compagnia di assicurazione auto e allegare copia della Carta Verde in possesso del conducente del veicolo estero.
Naturalmente, nella richiesta occorre fornire quante più indicazioni e informazioni possibili di modo da semplificare l’iter della pratica.
Vanno indicati in maniera dettagliata e precisa il luogo e l’ora in cui l’incidente si è verificato, l'esatta indicazione dell’Autorità (nonché del Comando di appartenenza e della località) che sia eventualmente intervenuta sul luogo e una minuziosa descrizione dell’incidente.
Se è disponibile, va allegata anche una copia della constatazione amichevole; inoltre, occorre comunicare i dati inerenti il veicolo estero che ha provocato l’incidente (nazionalità e targa; caratteristiche tecniche; tipo di veicolo – autovettura/moto/autocarro…; marca e modello) e quelli del proprietario e del conducente del veicolo (cognome, nome e indirizzo).

Qualora, oltre ai danni alle vetture, si fossero verificati ulteriori danni a veicoli o cose, questi devono essere messi a disposizione per le ispezioni, indicando il luogo e il momento in cui è possibile procedere.
Se l'incidente ha provocato anche delle lesioni personali, occorre allegare l'attestazione medica che certifichi  l'avvenuta guarigione e l’indicazione della sussistenza o meno di postumi permanenti, nonché l’entità di lesioni subite dalla vittima, di cui si indicano l'età,  l'attività ed il reddito.
Sulla scorta di tutti i dati pervenuti, l'UCI incarica il corrispondente nominato dalla Compagnia di assicurazione per la trattativa del sinistro. 
Qualora i dati pervenuti all’UCI non consentano di individuare la Compagnia di assicurazione del veicolo estero che ha causato il danno,  sarà compito dell'UCI procedere a rintracciare la compagnia assicuratrice, coinvolgendo il Bureau nazionale del Paese di immatricolazione del veicolo estero, e, qualora non ci sia copertura assicurativa, se sussistano i presupposti per applicare la direttiva 166/72.

sabato 27 luglio 2013

Nasce l'App per il soccorso stradale post incidente



Con Smartphone e Tablet ormai si può fare qualunque cosa. Le molteplici App disponibili sui vari dispositivi permettono di venire incontro a qualsiasi esigenza dell’utente, dal condividere file di lavoro a scegliere il ristorante in cui andare alla sera. 
Anche il mercato delle automobili e delle assicurazioni si sta digitalizzando, sempre più servizi nascono per la tutela del guidatore ed è ormai avviata la pratica di calcolo e sottoscrizione di assicurazione on line. Era quindi invitabile che nascesse anche un App di assistenza automobilistica post incidente.

Questa applicazione è stata studiata per rimanere sempre attiva, anche quando si utilizza normalmente il telefono per ricevere chiamate, mandare messaggi o utilizzare altre applicazioni. Una volta installata, infatti, rimane attiva in stand by e permette di monitorare il tragitto del veicolo e allertare i soccorsi in caso di sinistro che grazie al GPS riusciranno tranquillamente a risalire alla posizione del veicolo e accorrere in aiuto.

Il servizio è stato appoggiato da Adiconsum, l’associazione italiana difesa consumatori e ambiente promossa dalla CISL. Ofelia Oliva, segretario nazionale dell’associazione spiega come questo tipo di servizio sia essenziale per la tutela del consumatore: "rinviene gli stessi valori e lo spirito a tutela del cittadino ed il consumatore permettendo contemporaneamente un risparmio sul campo assicurativo perchè propone un'ulteriore garanzia per combattere le truffe”.

L’App funziona autonomamente, se da parte dell’assicurato non arriva nessun tipo di segnalazione o richiesta di intervento, entro 60 secondi il dispositivo invia automaticamente un segnale alla centrale operativa di sicurezza e ambiente e invia i soccorsi.

Il servizio, infine, non è attivo solamente per chi possiede uno smartphone, ma anche per chi possiede ancora telefoni cellulari di vecchia generazione che non supportano App. Per questo è attivo il numero verde 800.89.89.89 che permette di ricevere comunque soccorso.

venerdì 19 luglio 2013

Assicurazioni e pari opportunità

Quando si fa riferimento alle pari opportunità e all'uguaglianza tra i sessi, si cita sovente la Costituzione italiana, dove si sancisce esplicitamente che uomini e donne hanno diritto al medesimo trattamento e hanno pari dignità sociale (art. 3), ma soprattutto non sono ammesse discriminazioni in ambito lavorativo (articoli 4 e 37), così come nel matrimonio i due coniugi hanno uguaglianza morale e giuridica (art. 51).

Ebbene, il principio di uguaglianza di genere stabilito fino dal 1948 all'interno della nostra Costituzione, ha via via sensibilizzato i governi e le autorità a porsi la questione delle pari opportunità come obiettivo di una società più equa. Lo stesso accade nell'ambito delle assicurazioni, dove in virtù di una direttiva comunitaria 2004/113/CE, recepita nell'ordinamento italiano dal decreto legislativo 196 del 6 novembre 2007, si stabilisce il principio della parità di trattamento tra i due sessi per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi finanziari e assicurativi.

Tuttavia, nonostante quanto disposto dal nostro ordinamento, la normativa europea ha ammesso la possibilità per gli stati membri dell'unione di derogare a questo principio, nel caso sulla base di dati attuariali e statistici pertinenti e accurati, [l'appartenenza al sesso] risulti un fattore determinante nella valutazione dei rischi.

L'Italia dunque è uno dei paesi europei che ha aderito alla facoltà di deroga, adducendo come motivazione che in alcuni rami del mercato assicurativo nazionale (ramo rc auto, ramo infortuni, ramo malattia e rami vita) la variabile del sesso costituisce un fattore di selezione e valutazione del rischio fondamentale per l'assicuratore. Ne consegue che in Italia possono esservi sensibili differenze di premio tra uomini e donne.

Le donne per esempio risultano più longeve degli uomini, più virtuose alla guida di autoveicoli e, generalmente, meno colpite da infortuni e sulla scorta di questi rilievi statistici le compagnie di assicurazione intendono differenziare il trattamento tra i generi.

Detto ciò, il Ministero delle Pari Opportunità ha però disposto che sia un'Autorità di garanzia a vigilare sulla corretta applicazione della deroga al divieto di discriminazione, affinché non si verifichino abusi da parte degli operatori delle assicurazioni.

I dati rami vita - primo trimestre 2013



I dati statistici dei premi lordi contabilizzati al I trimestre 2013, diffusi da IVASS nel giugno 2013, evidenziano che la polizza vita costituisca il ramo che incide maggiormente sulla raccolta premi dei rami vita. 
Con una totalizzazione di 14.957,7 milioni di euro nel I trimestre 2013, in crescita del 14,9% rispetto al primo trimestre 2012, il ramo I costituisce il 73,7% del totale dei premi raccolti nei rami vita.
Subito dopo seguono il ramo III (assicurazioni le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di OICR o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento), la cui raccolta premi è pari al 20,6% del totale ed il ramo V (operazioni di capitalizzazione), con il 3,8% di tasso di incidenza sul totale.
Il ramo VI (fondi pensione) ha raccolto 348 milioni di euro, con una perdita del 19,3% rispetto al I trimestre del 2012; il ramo IV (assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili) ha raccolto 16 milioni di euro e le assicurazioni complementari hanno totalizzato 23,8 milioni di euro, registrando un’incidenza dello 0,2% sul totale premi vita (confermati i dati del corrispondente trimestre 2012).
I rami vita e danni, nel complesso, hanno raccolto premi nel I trimestre del 2013 per un valore di 28.495,4 milioni di euro, con una crescita del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Di questi, 20.297,4 milioni di euro sono stati raccolti dai rami vita che registrano una crescita del 17,7% rispetto al 2012; la loro incidenza è del 71,2% sul totale dei rami vita danni, con un trend positivo rispetto al 66,5% registrato lo scorso anno.
Infine, il portafoglio danni hanno totalizzato 8.198 milioni di euro, in perdita del 5,6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.